L’idea del cortometraggio di Piero Farina, della durata di 11' 22", è nata durante una visita alla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea presso il Palazzo della Cultura di Latina dove, nel maggio 2006, è stata realizzata, nell’ambito del Progetto Museo Teatro Laboratorio di Daniela Remiddi, la mostra "Siamo tutti pupi" con i Pupi Siciliani della Collezione dei Fratelli Pasqualino.
Quattordici dei trenta fondali scenici che ho realizzato per il Teatro dei Pupi dei Fratelli Pasqualino tra gli anni settanta e novanta hanno animato le pareti del salone creando un’atmosfera onirica e surreale.
È nella dimensione del sogno che è nata in Piero Farina l'ispirazione per un breve testo teatrale che unisce Don Chisciotte a Sancio Panza, il suo scudiero.
Don Chisciotte, giunto alla fine della sua esistenza, desidera terminare i suoi giorni tornando ad essere Alonso Chisciano, detto il "Buono", lo squattrinato nobile di campagna che per un'intera vita ha desiderato indossare i panni del cavaliere errante.
Ma Sancio crede ormai nella lucida follia del suo padrone e implora Don Chisciotte di non arrendersi alle leggi del destino e della vecchiaia.
Un gioco di specchi dove i pupi ritrovano assieme alla forza epica del teatro di Fortunato Pasqualino, a cui il testo si è liberamente ispirato, la stralunata visionaria fissità di chi, forse, proprio in Alonso Chisciano detto il "Buono" intende riscoprire la propria umanità perduta.
Testo e foto tratte dal cortometraggio di Piero Farina |